martedì 7 gennaio 2025

SILENZIO STAMPA SUL CASO DI CECILIA SALA? (Una riflessione, di Maurizio Bekar)

Cecilia Sala

Stamani mi sono svegliato pensando con angoscia a come aveva passato un’altra notte, in carcere a Teheran, al gelo e in totale isolamento, la collega freelance Cecilia Sala. Suppostamente colpevole di una non meglio precisata «violazione delle leggi della Repubblica islamica» e su cui, genericamente, «c’è un’inchiesta in corso» delle autorità iraniane. Cioè non è nemmeno accusata di qualcosa di preciso.

Sono quindi convinto che vada tentato tutto il possibile per liberarla, e quanto prima.

Riesco solo ad immaginare l’angoscia e il dolore che provano i suoi genitori. Che, giustamente, possono essere disponibili a qualsiasi cosa per ottenerne la liberazione.

Ma la situazione è complicata, e politicamente delicata. Anche perché si ha a che fare con un Paese, l’Iran, che non è esattamente un faro della Democrazia e dei diritti civili.

Che, quindi, una possibile soluzione passi attraverso la diplomazia e la politica è indubbio. E i canali della diplomazia richiedono cautela, riservatezza, e non proclami roboanti. Quindi è anche comprensibile che un Governo possa chiedere la collaborazione dei media, per evitare guerre mediatiche che possono rendere più difficile raggiungere dei risultati per via diplomatica.

Ma si può chiedere un “silenzio stampa”, che poi altro non sarebbe che un “bavaglio all’informazione”?

Ricordiamoci che se ora si sta discutendo e ci si sta mobilitando sul caso di Cecilia Sala è perché, dopo giorni di iniziale “silenzio stampa” senza risultati, l’informazione è stata divulgata e il caso è esploso: perché allora sul caso di Cecilia Sala erano stati accesi i riflettori e l'attenzione dei media. Riflettori e attenzioni di cui altre detenute e detenuti nello stesso carcere, per ragioni di dissidenza politica, non godono affatto, e solo perché non sono cittadini occidentali, ma iraniani.

Certo, l’attenzione mediatica non è esente da possibili estremismi o speculazioni, anche a fini politici, o solo per qualche “like” in più sui social, e quindi c'è anche il rischio di ricadute dannose.

Ma il silenzio mediatico, cioè l’autocensura, o un bavaglio, sarebbe meglio?

E se, per non irritare il regime iraniano e non rendere più difficili le vie diplomatiche ci venisse chiesto un “silenzio stampa” sulla repressione dei diritti delle donne e dei cittadini dell’Iran? Sarebbe giusto accondiscendere?

Comprendo appieno che i genitori di Cecilia Sala si appellino a ogni cosa che possa agevolare la liberazione della figlia, e quindi anche alla richiesta di moderare i toni, di non scatenare guerre mediatiche. Ma chiedere ai media un “silenzio stampa” no!

Pur comprendendo le ragioni della richiesta, non posso non sottolineare che se ai media si mette il bavaglio, l’unica cosa certa è che nell’immediato calerebbe il silenzio sul caso Sala, di cui non sapremmo più nulla, se non vivendo un’angoscia per i suoi possibili esiti.

E se ci venisse chiesto, sempre per senso di responsabilità, di non inasprire i toni e di rispettare un silenzio stampa anche su altri casi, oltre a quelli della repressione delle donne, dei giovani e dei diritti civili in Iran? Come, mutatis mutandis, sulla repressione in Turchia? E sulle stragi di innocenti tra Israele, Gaza e dintorni? E sulla situazione in Ucraina? E sulla repressione politica in Russia e dintorni?

Ripeto: non si può chiedere a un giornalismo serio di tacere e autoimbavagliarsi. Si può, sì, appellarsi alla responsibilità etica e civile nel fare informazione. Ma non a rinunciare a farla, e tantomeno per manifestare solidarietà e vicinanza a Cecilia, e alle tante altre “Cecilia Sala” che esistono oggi nel mondo, ma sconosciute ai più, senza spazi sulle pagine dei giornali o nei tg.

Concludo evidenziando che l’Ordine dei Giornalisti del Lazio e il sindacato dei giornalisti di Stampa Romana hanno organizzato martedì 7 gennaio una manifestazione silenziosa di solidarietà con Cecilia. E io, se fossi stato a Roma, ci sarei andato, in solidarietà.

E Giuseppe Giulietti, a nome di Articolo 21, associazione da sempre in prima fila sui temi dell'informazione e delle libertà civili, ha pubblicato una presa di posizione, che a grandi linee condivido:

...sarebbe sbagliato ignorare un appello che arriva direttamente dalla famiglia di Cecilia.(...). Sarebbe invece sbagliato confondere il silenzio stampa con il legittimo desiderio di milioni di cittadine e di cittadini di far sentire solidarietà e vicinanza e di trovare il modo di reclamare #freececiliasala.

Per queste ragioni l’associazione Articolo 21 aderirà solo a iniziative che si ispireranno alle parole pronunciate dal presidente Mattarella, nel discorso di fine anno, laddove ha reclamato la liberazione di Cecilia Sala e ha difeso la libertà di informazione.”

Io credo che ciascuno di noi, con senso di responsabilità, può fare qualcosa. Gli spazi ci sono, se si vuole usarli con intelligenza. E credo sia importante e necessario farlo.

#FreeCeciliaSala #giornalista #freelance

Maurizio Bekar
giornalista freelance

domenica 2 giugno 2024

Eletto all'Assemblea nazionale Inpgi per il Friuli Venezia Giulia !



Ebbene sì: qui MAURIZIO BEKAR. E sono risultato ELETTO dal Friuli Venezia Giulia nell'ASSEMBLEA NAZIONALE dell'INPGI (per i non addetti ai lavori: l'ente previdenziale dei giornalisti lavoratori autonomi).

63 le preferenze su di me, contro le 61 raccolte del consigliere nazionale e fiduciario regionale Inpgi uscente, Bulgarelli (esponente, anche nazionale, di un altro sindacato). 

Dietro di me niente lobby o gruppi saldamente organizzati; ma solo 18 anni di lavoro di base tra i giornalisti lavoratori autonomi e precari variamente declinati, dentro il sindacato nazionale della Fnsi e dentro alla sua articolazione regionale, cioè l'Assostampa FVG, di cui sono dal 2009 vicesegretario con delega al lavoro autonomo.

Ci tengo comunque sempre a sottolineare che sono "co-portavoce del Coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia", con cui negli anni si sono fatte tante battaglie...

E ora continueranno, aprendo un nuovo capitolo nell'INPGI.

Un grande GRAZIE a tutti quanti (anche contrattualizzati e pensionati !) che hanno dato un voto, una mano, e inviato manifestazioni di stima. GRAZIE; e ora un buon lavoro A TUTT* NOI !

(Trieste, 31 maggio 2024)

P.s. - Per quanti fossero interessati: vi lascio qui il contatto del Coordinamento giornalisti precari e freelance del Friuli Venezia Giulia: precari.freelance@assostampafvg.it  

sabato 18 maggio 2024

Vota MAURIZIO BEKAR, candidato all’INPGI per il FRIULI VENEZIA GIULIA (27-31 maggio 2024, on line)

VOTA MAURIZIO BEKAR
candidato all’INPGI per il FRIULI VENEZIA GIULIA
(on line, 27 - 31 maggio 2024)

PER COSA SI VOTA

Dal 27 al 31 maggio si vota, solo on line, per gli organi di amministrazione dell’Inpgi.

E’ importante votare, perché l’Inpgi (dopo l’assorbimento nell’Inps dei giornalisti dipendenti) si occupa di servizi e previdenza degli autonomi. Chi può votare ha già ricevuto una Pec dall'Inpgi con tutte le istruzioni (si possono trovare anche on line, sul sito www.inpgi.it).

Il Friuli Venezia Giulia ora eleggerà 1 rappresentante nell’Assemblea nazionale dell’Inpgi


PERCHÈ MAURIZIO BEKAR CANDIDATO PER IL FVG

Mi sono candidato all’Assemblea nazionale dell’Inpgi perché da molti anni mi occupo nel sindacato di lavoro giornalistico autonomo:

- nel 2006 promotore, e fino ad oggi co-animatore del Coordinamento giornalisti precari e freelance dell’Assostampa del Friuli Venezia Giulia

- dal 2009 a oggi membro del Consiglio direttivo e vicesegretario dell’Assostampa FVG, con delega al lavoro autonomo

- dal 2010 al febbraio 2023 membro e Coordinatore della Commissione nazionale lavoro autonomo  Fnsi, e dall’ottobre 2023 membro della stessa

- dal 2007 al 2023 delegato, o membro di diritto, ai Congressi della Fnsi 

- dal 2013 al 2019, e dal 2023 a oggi, consigliere nazionale Fnsi 

Ho inoltre avuto esperienze di pubblico amministratore:

- dal 1988 al 1992 consigliere comunale di Trieste 

- dal 1989 al 1992 membro dell’Assemblea dell’Azienda Consorziale Trasporti di Trieste 

Sulla base di queste esperienze, vorrei poter dare il mio contributo nell’Inpgi.


LA CONDIZIONE DELL’INPGI

L’Inpgi (ex Inpgi 2, Gestione Separata dei giornalisti autonomi) è oggi solidamente in attivo con i bilanci. Ma i freelance, spesso, fanno fatica a versare anche la quota minima annuale di contributi, a fronte di compensi iniqui e solitamente al ribasso. 

L’Inpgi oggi eroga agli autonomi ancora poche pensioni, proporzionate ai contributi versati. Ma la pensione media di un giornalista non dipendente è oggi pari a meno della metà di quella sociale Inps. Ma se le pensioni degli autonomi saranno così minime, a cosa serviranno? 

Diversa è la situazione per i dipendenti e pensionati che, avendo altri redditi principali, possono godere di una sorta di pensione “integrativa”. Che però non è sufficiente per chi deve campare di lavoro autonomo, a meno di non aver guadagnato davvero molto (diciamo più di un dipendente).

Infine: l’Inpgi “dei dipendenti” entrò in crisi per il calo delle assunzioni e dei contributi, e la crescita delle spese. Ora il rischio è che la stessa crisi si possa ripetere all’Inpgi “degli autonomi”.


PER COSA MI CANDIDO

Spesso i programmi elettorali “si lasciano scrivere”… per venir poi scordati in un cassetto. Mi candido quindi non su facili “libri dei sogni”, ma su basi e per cose molto concrete:

- Innanzitutto in coerenza con l’organizzazione, l’informazione e le consulenze sul lavoro autonomo, curate per oltre 15 anni. E con l’impegno profuso per l’approvazione delle leggi sull’equo compenso e per la Carta di Firenze “Della deontologia sulla precarietà nel lavoro giornalistico” (poi rimaste, purtroppo, largamente inapplicate). Questo oltre ai contributi dati negli anni su altri temi, nel sindacato dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia e a livello nazionale.

Le politiche da perseguire: 

- L’Inpgi dovrà erogare servizi e pensioni adeguate ma, se i redditi dei freelance resteranno esigui, sarà lo stesso per i contributi e le prestazioni erogate. Pertanto l’Inpgi, nell’ambito delle proprie competenze e sfere d’influenza, dovrà impegnarsi con forza su questo tema, anche per l’attuazione delle leggi sull’equo compenso per i giornalisti lavoratori autonomi.

- Impegno sui vari tavoli, anche ministeriali, per l’allargamento del welfare e la tutela degli autonomi, e un ulteriore impegno, oltre a quanto già fatto, per il loro sostegno economico.

- Mantenimento degli uffici di corrispondenza sui territori, che sono l’interfaccia operativa con i colleghi, e che rischiano di saltare per i probabili “tagli” alle spese dell’Inpgi.

E, più in generale va garantita:

- La solidità, anche futura, dei bilanci, tramite revisione e contenimento delle spese.  

- Una gestione agile e sobria, puntando sull’efficacia e senza sovradimensionamenti, anche in termini di personale e di spese di funzionamento

- Una gestione partecipata con la base circa le scelte strategiche e di bilancio, per garantire non solo la vita dell’Inpgi, ma soprattutto servizi e pensioni adeguate per gli iscritti.


PER QUESTE RAGIONI TI CHIEDO DI VOTARE E DI VOTARMI:
MAURIZIO BEKAR, CANDIDATO ALL’ASSEMBLEA DELL’INPGI


COME E QUANDO SI VOTA

Da lunedì 27 al 31 maggio 2024 solo sul sito www.inpgi.it, nella sezione “Elezioni 2024”: il 27, 28, 29 e 30 maggio dalle ore 8:00 alle 22:00, e venerdì 31 dalle ore 8:00 alle 20:00. 
L’accesso avverrà attraverso SPID o CIE (carta di identità elettronica) di livello 2.

L’unica preferenza esprimibile per il Friuli Venezia Giulia potrà essere attribuita cliccando sul flag in corrispondenza del nome scelto.

Una volta confermata la scelta e completato il voto, si riceverà una conferma via mail.

Nei giorni e orari di voto servizio assistenza alla mail assistenzavoto@inpgi.it
e ai recapiti telefonici: 06.8578202 – 205 – 206 – 213 – 308 – 364.

Dal 27 al 31 maggio
VOTA PER L’INPGI 
E VOTA MAURIZIO BEKAR 
candidato per il Friuli Venezia Giulia
all’Assemblea nazionale Inpgi

E, se vuoi darmi una mano, fai circolare questo annuncio tra colleghe e colleghi. Grazie !

Maurizio Bekar info.bekar.net@gmail.com


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sabato 26 dicembre 2020

ABETE IMPAIAZZÀ - Poesia natalizia, di Carolus L. Cergoly


Abete impaiazzà
O tannenbaum
Mascherà de Nadal
“Gloria in Excelsior”
Scritto su tela
O grande carneval
Del volemose ben

Su ogni ramo
Una candela torcola
Bella colorata
Rossa gialla verde
In punta una farfalla
Tenero marzapan
Argenti de stagnola
Ori de princisbecco

Fermi senza parole
In mezzo della sala
Hans e Milena
Coi oci spalancai
Cerca regali
L'angelo in trombetta
E diavoli in carton

Sotto el salon
Le cameriere in cresta
Le coghe grosse
Come monumenti
E starne e quaglie
E vini etichettai
Armonici e austeri
In bicchieri sonanti
“Dobertek Malzeit”
O nobili Zergollern con l'inchino

Bimbi e bambine
Rametti e candeline
E volemose ben
Solo per oggi


Carolus L. Cergoly

(Trieste 1908 - 1987)